Esposizione ed altimetria: terreni collinari a 200-210 m sul livello del mare. Esposizione nord-est alla sommità della collina.
Tipologia di terreno: argilloso con intercalazioni sabbiose.
Metodi di coltivazione: gujot con potature corte, trattamenti con rame e zolfo di origine minerale in percentuali ridotte. Nessun prodotto di sintesi chimica nel rispetto del prodotto e dell’ambiente. Sfalcio dell’erba nel sotto filare manuale. Nessun impiego di diserbante.
Densità dell’impianto: 5000 viti per ettaro.
Epoca di vendemmia e resa per ettaro: metà fine agosto, raccolta manuale in cassetta e resa 50-60 quintali/ettaro.
Tipo di vinificazione: le uve raccolte al momento della loro completa maturazione, dopo diraspatura e pigiatura vengono sottoposte a fermentazioni, senza lieviti aggiunti. Dopo l’imbottigliamento, con i primi tepori della primavera, la fermentazione riprende naturalmente e si crea una bollicina fine e gradevole secondo il metodo ancestrale.
Produzione media annua: 2000-3000 bottiglie.
Storia: Saltamartì in dialetto indica tutti gli insetti che saltano, tra i quali, sicuramente la Cavalletta. Il nome vuole ricordare, le bollicine di questo vino allegro e gioioso, che è in grado di regalare momenti di serenità e grande convivialità..